La frase, la sintassi minima della famiglia di lampade serie LZ_ si sviluppa attorno a un concetto di valori formali elementari, _ Punto _ Linea / Superficie / di memoria Kandinskiana, omaggio al suo insegnamento della pittura alla Scuola di Bauhaus di Dessau.
Il quasi acronimo LZ è come l’eco di un’isola, Lanzarote, in cui il sublime è la condizione prima e diffusa del paesaggio naturale. Là l’uomo si ritrova spettatore rispettoso di una terra quieta, con i solchi dell’eterno movimento di lava sui pendii delle colline, che dimostrano all’ospite una dimensione di un tempo sospeso, ma non fermo. Un Tempo originario.
Opere degli architetti Stevan Tesic e Milena Veljkovic
Punto_Luce
Cilindro che è la terza dimensione acquisita dal movimento del cerchio lungo un’asse Y Cartesiano che si fa “Punto” fermo. In ogni lampada, infatti, anche la luce percorre l’asse verticale, seguendo il movimento ideale e generativo del cerchio.
Linea_Luce
Linea invece è la geometria _ struttura che definisce la condizione del luogo e della luce, entrambi figurati dalla posizione spaziale di ogni oggetto. La Linea è dinamica, induce in ogni oggetto il movimento in modo diverso, che, oltre che visivo, diventa anche quasi di fisica oscillazione, a sostegno del cilindro_ punto. Grazie al ruolo della Linea questi oggetti si prestano a essere guardati da diversi e moltiplicati punti di vista.
Spazio_Luce
Sono lampade filiformi, sagome di sezioni auree che si fanno attraversare dello sguardo, per vedere l’oltre nel contesto, che sia storico o contemporaneo. La loro impronta sulle superfici di appoggio – pavimento, parete o soffitto – tende a essere minimale, sublime e leggera.
Varianti LZ
LZ è disponibile nelle raffinate declinazioni piantana, applique, sospensione a parete, plafone e lampada da lettura.