ISENS @VENICE DESIGN WEEK 2022
ISENS nella rosa dei mecenati di _Fondamenta_
ISENS è da sempre attenta agli eventi diffusi sul territorio relativi all’arte e alla cultura. Nell’ambito del festival Venice Design Week, che si svolge in ottobre a Venezia dal 2010, ISENS ha contribuito alla manifestazione, con la volontà di essere partecipativa alle importanti occasioni di incontro e scambio formativo tra artigiani, progettisti, aziende internazionali e il pubblico appassionato e curioso.
L’azienda ha infatti partecipato alla rosa di Mecenati che con il loro coinvolgimento hanno permesso la realizzazione dell’installazione _Fondamenta_, opera degli architetti Stevan Tesic e Milena Veljkovic, con i quali ISENS ha collaborato anche nelle edizioni passate creando insieme sculture interagenti con l’ambiente, e dove la luce si colloca come silenziosa protagonista in un contesto che non è mai banale, come Insula_dei Luminari (2021) e Laguna (2019).
La struttura esterna dell’installazione, evocativa delle radici storiche di Venezia, si ispira alle sue fondazioni uniche dette “briccole”, ovvero strutture formate da due o più grossi pali di legno conficcati in acqua e legati tra loro. Questi tipici elementi lignei vengono interpretati dagli architetti come “sillabe” antichissime di un racconto silenzioso che si apre a chi contempla la laguna.
L’opera, oscillando lievemente, custodisce una “lampada-pozzo” o “lu-cesto”. Questo rimanere della luce in condizione precaria (“luce-sto”) di fronte al perenne moto dato dalle maree del Tempo, vuole essere un richiamo all’identità dell’Essere di fronte all’instabilità del nostro presente.
Il titolo dell’opera è profondamente suggestivo: con il termine “Fondamenta”, infatti, si vuole evocare sia il basamento antichissimo su cui poggia la città di Venezia; sia, in senso figurato, i Principi universali che stanno alla base di un sistema di Pensiero e della Storia dell’Umanità.
Da questo punto di vista le Fondamenta, similmente alle sorelle lignee della laguna, sono quei “paletti” silenziosamente sommersi che lentamente vengono levigati lì dove l’acqua e il Tempo li accarezza. Questo sostare / “so-stare” nel lieve moto della naturale erosione delle cose, è, metaforicamente, una resistenza propria della vita. Questa “resilienza” viene esemplificata nell’installazione dalla sua peculiarità di essere scultura attiva, semi-mobile.
L’obiettivo di questa installazione, quindi, è quello di condurre lo spettatore a mettersi in gioco, a porsi domande, a prendere atto di questa “oscillazione” propria dell’Essere e delle sue percezioni, rendendo così omaggio all’emergere delle Fondamenta, instaurando in questo modo un reciproco dialogo tra opera e spettatore, tra opera e luogo ospitante, tra Contemporaneità e Radici, tra Oblio e Storia.
Piantati nei bassifondi e sporgenti dall’acqua come custodi silenziosi dell’Origine, le Fondamenta, quindi, ci scuotono e si erigono davanti a noi come Archetipi, Immagini Modelli, Unità di Misura, Moduli e Modus Operandi a cui riferirci in tempo di crisi.
Gli architetti, in conclusione, sembrano suggerirci come sia necessario non rimanere indifferenti di fronte al Buio della Memoria tipico della nostra Contemporaneità, ma come invece sia importante riallacciarsi alla forza delle Fondamenta, per mezzo della quale è possibile far riemergere quei “paletti” luminari che ci aiutano a tracciare una direzione futura che sia dotata di significato, autentica.
L’opera descritta nel sito di Venice Design Week
La brochure dedicata al progetto con foto di BRESSANELLO ARTSTUDIO
Progetto di Stevan Tesic e Milena Veljkovic