GLI UVC PER LA SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI
In questo momento, in cui la nostra attenzione è rivolta alla salute degli individui e alla messa in sicurezza degli ambienti, vogliamo fare chiarezza su alcuni aspetti riguardanti l’utilizzo degli apparecchi UVC.
Diverse aziende stanno proponendo sul mercato svariate soluzioni per la sanificazione degli ambienti attraverso l’utilizzo di sorgenti UVC e ne stanno promuovendo l’assoluta sicurezza.
L’impiego di una tecnologia che sfrutta le radiazioni UV per la sterilizzazione, la disinfezione e l’invecchiamento accelerato non è di nuova concezione, ma trova applicazione già da decenni.
In realtà, per quanto riguarda gli apparecchi UVC non possiamo definirli così sicuri.
Facciamo un po’ di chiarezza sugli effetti della radiazione UV.
Lo spettro della radiazione UV non è visibile all’occhio umano ed è suddiviso in tre sottoinsiemi, UVA, UVB e UVC. La radiazione UV viene assorbita naturalmente dallo strato dell’atmosfera che ne riduce significativamente la quantità indirizzata al terreno, evidenziando inoltre valori bassissimi.
La radiazione UV produce effetti su tutti i materiali, soprattutto quelli organici, in particolare è in grado di modificare la struttura molecolare degli oggetti ad essa esposti. La parte iniziale dello spettro, UVC, porta ad un’accelerazione del degrado dei materiali esposti con conseguenti profonde mutazioni, fino ad arrivare alla distruzione degli organismi viventi. Poiché la radiazione UVC non è visibile, ne si riscontra l’esposizione solamente in seguito agli effetti negativi generati.
Tenendo conto della pericolosità di queste radiazioni è fondamentale che gli apparecchi UVC debbano essere utilizzati da personale specializzato e dotato di relative protezioni che garantiscano la sicurezza dell’individuo stesso e che impediscano l’esposizione a cose o a persone, qualora non sia espressamente richiesto e precedentemente valutato.
Attualmente non è presente una norma specifica che regolamenti la costruzione e l’utilizzo di apparecchi UV. Le norme vigenti sono relative all’ambito elettromedicale, con obblighi e restrizioni molto importanti, assolutamente non valide per l’impiego civile.
L’utilizzo di sorgenti UVA, UVB e soprattutto UVC è in profondo contrasto con quanto impone la norma EN 62471 per la sicurezza fotobiologica. Proprio per questo motivo risulta necessario disporre di una norma specifica, ma a causa dei tempi tecnici per la redazione, la revisione e l’approvazione, non sarà fruibile prima del prossimo anno, anche se solo in bozza.
Le esigenze di questo particolare momento ci hanno portato a studiare delle soluzioni per la sanificazione degli ambienti, sviluppate in un’ottica prioritaria di sicurezza dell’individuo.
IL RUOLO DI ISENS NELLA PROGETTAZIONE
Una progettazione specifica per ogni ambiente e differenziata in relazione alle necessità e alla destinazione d’uso del luogo.
Progetti che nascono da zero o che vanno ad integrare situazioni preesistenti inserendo apparecchi e dispositivi per la sanificazione degli oggetti e il miglioramento della qualità dell’aria. Ogni aspetto della progettazione dovrà garantire la totale sicurezza sull’impiego degli apparecchi UVC e il loro perfetto funzionamento. Inoltre il cliente verrà adeguatamente formato sulle modalità di utilizzo e sui rischi connessi ad un uso non corretto dei dispositivi.
In un’ottica di progettazione dedicata e su misura, desideriamo trasmettere ai nostri clienti il nostro impegno nel garantire un’installazione rispettosa delle norme e soprattutto tesa alla tutela della salute e del benessere delle persone.